SOCIALE
La Sociologia è la scienza del comportamento sociale umano. Come le altre specie, ma non tutte, gli esseri umani sono degli animali sociali. Questo aspetto fondamentale della natura umana sta a significare che l’esistenza e la posizione operativa degli esseri umani richiedono un’attività collettiva e collaborativa.
Dalle parole immortali del poeta inglese, John Donne (1624):
No man is an island, entire of itself, every man is a piece of the continent, a part of the main.
(“Nessun uomo è un’isola, completamente a sé stante. Ognuno è una parte del continente, una parte del tutto”).
Quindi, in sostanza, non esiste un comportamento umano non-sociale o asociale. La caratterialità umana non deriva e non matura al di fuori di un contesto sociale. Virtualmente, tutto ciò che un essere umano fa, soprattutto ciò che è unicamente umano, è di natura sociale – sia nel senso che è il risultato dell’interazione con altre persone, sia nel senso che è reso possibile come conseguenza di tale interazione.
Analogamente, la maggior parte dei quesiti più complessi, e certamente la maggior parte dei problemi che ci affliggono nel corso della vita, sono correlati ai nostri scambi con altre persone. Le interazioni sociali, inoltre, si estendono al di là delle interazioni personali.
Le relazioni sociali includono tutte quelle azioni che hanno luogo nel rispetto delle altre persone – sia che esse siano fisicamente presenti o meno.
Pertanto, tu, lettore, sei coinvolto in una relazione sociale con l’autore. Quindi, similmente, molte delle nostre azioni personali sono, in realtà, azioni sociali.
La vita sociale, intesa in senso generale, è così comune e abituale, che la maggior parte di essa costituisce una serie inconscia di attività, che di solito vengono date per scontate. Solo in un periodo relativamente recente della storia umana, vi è stato uno sforzo sistematico diretto all’esplorazione e alla comprensione della vita sociale dell’uomo. È questo l’obiettivo fondamentale della sociologia.
La sociologia è semplicemente una scienza che cerca le proprie risposte all’interno del suo ambito – il comportamento sociale degli esseri umani. Dalle parole di uno dei suoi emeriti pensatori, la sociologia studia il legame sociale; analizza le forze che consentono agli esseri umani di unirsi nelle “molecole sociali”, all’interno delle quali essi vivono dalla nascita fino alla morte.
La sociologia, come studio scientifico del comportamento sociale umano, s’interessa della struttura e della funzione della società. L’obiettivo fondamentale della sociologia è, quindi, capire e spiegare le caratteristiche della natura sociale e l’esistenza degli esseri umani. In certo qual modo, la sociologia cerca di rispondere alla domanda: “Perché gli individui agiscono proprio in un determinato modo?” e, sul piano personale, “Perché io agisco in questo modo?”.
Tuttavia, l’ambito della sociologia non è tanto quello delle dinamiche individuali quanto, piuttosto, i modelli collettivi, comuni e più ampi del comportamento sociale.
Una delle premesse basilari della sociologia è che noi siamo in grado di capire noi stessi, attraverso la comprensione della società nella quale viviamo.
Wrigth Mills, una delle figure più animate della sociologia americana, ha definito tale capacità “immaginazione sociologica”, volendo con ciò indicare l’analisi del comportamento sociale umano dal punto di vista del più ampio contesto sociale dei gruppi, delle organizzazioni e delle società.
Comprendere questo mondo sociale, e il nostro posto al suo interno, significa capire noi stessi – almeno in riferimento alla natura sociale dell’uomo e alle sue dinamiche.
Le Leggi, vengono fatte per l’interesse dell’uomo e per la percezione della Realtà.
Interroghiamoci allora su questi aspetti e sul loro significato.
Fatto ciò guardiamoci detto e diamoci regole Etiche, sociali e Psicologiche.
Non dimentichiamo che dare sfogo agli Istinti, provoca una prima sensazione di benessere, seguita poi dal senso di colpa, metabolizzata dalla Ragione.
Non possiamo cerco ignorare istinti e passioni- ma il lavoro e scavare profonde prigioni- affinché gli stessi vengano filtrati con il lume della Ragione- affinché diventi libero pensiero
Per comprendere la realtà occorre osservare i fenomeni che la compongono; queste prima fase si chiama riflessione.
In pratica riflettiamo la realtà tramite noi stessi,non è reale ciò che osserviamo, è frutto del nostro essere, fatto di saperi, emozioni ed esperienze.
Esisteranno pertanto tante realtà diverse , con livelli diversi di comprensione.
Fatta questa doverosa premessa, possiamo entrare nel mondo composto dell’uomo, formato dal carattere ed i valori che lo determinano.
La nuova realtà connessa pone in rilievo la distinzione tra “soggetto” ed “operatore di sistema”, quest’ultimo vero protagonista delle interazioni sociali che nell’ultimo decennio hanno cambiato le abitudini sociali- instituendo nuovi modelli.
Nel nuovo mondo, esisti se “compari” in qualche algoritmo o motore di ricerca, anche la comunicazione si basa su valori diversi; conta apparire per esserci, regola che vale sia nel lavoro che nella vita privata.
Anche i concetti di spazio/tempo si sono ridotti, con la “rete sociale” si è nei luoghi senza esserci stato, tutto è reale solo se condiviso, il virtuale è un presupposto superato
L’Etica Morale nel nuovo modello Reale è l’unico argine per i soggetti che “ascoltano” ma non “capiscono”.
Infatti gli algoritmi ascoltano le necessita , senza interrogarsi sui bisogni, le necessità di ognuno.
Le informazioni accessibili a tutti i realtà sono codici conosciuti da pochi che influenzano le scelte, il “destino è stato sostituito dall’io indotto”
La prossimità sociale è solo apparenza utile a combattere le proprie frustrazioni, condivido solo cose belle a volte irraggiungibili per dimostrare la mia realizzazione “sono felice perché molti non lo sono”.
Tornando all’intelligenza artificiale, possiamo definirla come “un operatore di sistema che “ascolta” senza sapere; genera dati utili che diventano “intelligenti” combinati tra loro, in realtà non “pensano” “generano decisioni reali ed attuali, nostro malgrado non più virtuali.
Vorrei che questi pensieri possono generare Dubbi ed analisi sociali utili a chi oggi non ha strumenti, ho la speranza che vengano “capiti e non solo ascoltati”
Avv.Lorenzo Papa
Professore a Contratto di
Sociologia Giuridica UPM Milano
Si diffonde sempre di più l’utilizzo degli strumenti offerti dalla Legge 3/2012 in tema di sovraindebitamento per i soggetti non fallibili. Il Tribunale di Fermo, con decreto del 26 ottobre 2015 ha omologato un accordo di ristrutturazione dei debiti presentato da un’azienda agricola con garanzia di un terzo soggetto, consentendo di abbattere in misura significativa i debiti maturati.
La Legge n. 3 del 27 gennaio 2012ha introdotto per i soggetti non fallibili “in una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte”, la possibilità di addivenire alla risoluzione giudiziale della propria posizione debitoria, attraverso la sottoscrizione di un accordo con i creditori sottoposto al vaglio del Tribunale e basato su un piano redatto con l’ausilio di un Organismo di Composizione della Crisi.
Nel caso trattato dal Tribunale di Fermo, la proposta prevedeva il pagamento integrale:
- dei creditori in prededuzione;
- dell’IVA e delle ritenute operate (che ricordiamo non possono essere falcidiate, ma solo dilazionate);
nonché:
- il pagamento al 73% del debito verso un istituto di credito;
- il pagamento al 18% del locale Consorzio Agrario per un credito oggetto di contenzioso civile, con pagamento entro un anno dall’omologa;
- il pagamento al 10% degli altri creditori privilegiati con pagamento entro un anno dall’omologa;
- il pagamento al 5% dei creditori chirografari entro il mese di giugno del 2017, con crediti futuri (incasso dei contributi PAC dell’anno 2016).
Il tutto con un fabbisogno concordatario di 481 mila euro. Il piano consentiva in tal modo la continuità aziendale e, dunque, di generare il flusso economico necessario al pagamento – seppur ridotto – dei debiti.
In tale contesto, era previsto anche l’intervento di un garante (nello specifico la figlia dell’imprenditore) che mettendo a disposizione la somma di 270 mila ha contribuito in modo determinante alla fattibilità del piano, offrendo le risorse eventualmente necessarie in caso di insufficienza del ricavato a soddisfare i creditori nelle percentuali previste.
In tale contesto, il Tribunale ha dapprima accertato che l’azienda avesse i requisiti previsti dalla Legge 3/2012, ovvero sia: a) di non essere soggetto fallibile né di essere sottoposto a procedure concorsuali; b) di non aver fatto ricorso nei 5 anni precedenti alla legge sul sovraindebitamento; c) di non avere fruito della procedura di liquidazione del patrimonio di cui all’articolo 14 e 14 bis della legge 3/2012.
Il Tribunale ha quindi verificato la completezza della domanda e, in particolare, ha preso atto dell’attestazione resa dal professionista nominato Organismo di Composizione della Crisi (OCC) che ha effettuato le verifiche del caso e dato atto nella propria relazione della soddisfazione dei creditori di un giudizio di esecuzione in corso e della circostanza dell’incapienza dei beni sui quali insistono diritti di prelazione a soddisfare crediti in misura superiore a quella garantita (“assicurare una soddisfazione in misura non inferiore a quella realizzabile in caso di liquidazione dei beni” recita la norma).
Quanto alla fattibilità, è stato evidenziato che il piano prevede la prosecuzione dell’attività di pascolo equino che consente all’azienda agricola di generare il flusso economico necessario ad incassare regolarmente il contributo europeo PAC, sul quale si basa gran parte della liquidità del piano.
Sui tempi di soddisfazione dell’accordo, il decreto del Tribunale di Fermo precisa che è previsto il pagamento dei privilegiati oltre l’anno di cui all’art. 8 della L. 3/2012, ma l’OCC ritiene la proposta comunque ammissibile posto che il piano prevede la liquidazione a mezzo cessione di crediti futuri. Il Tribunale osserva che tale circostanza, invero, non è consentita dalla lettera della norma atteso che non si tratta di liquidazione di beni sui quali insiste il privilegio (della cui tempistica la soddisfazione deve tener conto), ma la ritiene ammissibile in quanto si può ritenere applicabile alla procedura di sovraindebitamento quanto stabilito dalla Corte di Cassazione in tema di concordato con continuità aziendale (art. 186-bis L.F.), reputando ammissibili pagamenti che intervengano nel rispetto dei “tempi normali” di liquidazione dei beni e prevedendo interessi compensativiper il maggior termine di dilazione previsto (Cass. 17461/2015; id. n. 10112/2014; id. 20388/2014).
Il Tribunale, esaminata la proposta – ed esclusi i debiti personali dei soci non riguardanti l’azienda agricola, ciò anche ai fini dell’esdebitazione – ha preso atto del raggiungimento del quorum previsto dalla norma (voto favorevole dei soggetti rappresentanti il 60% dei crediti) ed ha omologato l’accordo di ristrutturazione, ritenendo il piano proposto più conveniente rispetto alla procedura esecutiva immobiliare.